Come curare la lombalgia?

La lombalgia è una patologia che interessa – come suggerisce la parola stessa – la zona lombare del corpo. Vi diamo alcuni consigli utili per curarla.

L’area lombare è costituita dalla sovrapposizione verticale di 5 vertebre,che hanno reciprocamente rapporti articolari con la vertebra soprastante e sottostante tramite faccette articolari.

Le vertebre interessate da una patologia – nel linguaggio comune – sono solitamente indicate con la lettera L, che viene associata al numero della vertebra (es. L4 o L5). Ma qual è il primo approccio quando si avverte un dolore lombare?

1. Fare un esame radiologico

Investigate la causa del dolore e fatevi prescrivere un esame radiologico, che vi consentirà di approfondire il problema.

2. Prenotare una visita fisiatrica

Dopo aver effettuato l’esame radiologico, prendete appuntamento con un medico specialista, che sia un ortopedico o un fisiatra. Nel caso del fisiatra, dovrete farvi prescrivere dal medico curante una visita fisiatrica con la dicitura: V.F. + diagnosi.

3. Prescrizione della terapia

Il fisiatra vi visiterà e stabilirà quali terapie sono più indicate per curare la lombalgia. Le terapie cambiano, ovviamente, a seconda dei casi; quello che è certo è che all’inizio sarà necessario sfiammare la zona corporea interessata, magari con terapie fisiche (Laser CO2 – Tecarterapia, per fare alcuni esempi) per poi procedere, successivamente, con la Ginnastica posturale che è un toccasana per chi ha dolori nel sito corporeo di cui ci stiamo occupando.

La Tecarterapia, in particolar modo, consente di ottenere quasi immediatamente dei benefici sull’infiammazione. Non è un caso, infatti, che rappresenti una svolta rivoluzionaria nella patologia traumatologica non chirurgica. Attraverso la Tecarterapia il massaggio cambia acquistando una qualità nuova e diventando più profondo e stimolante.

Sono 3 le azioni fondamentali della Tecar:

  • un’azione analgesica;
  • un’azione drenante dei tessuti;
  • una stimolazione funzionale del circolo periferico attraverso l’incremento della temperatura endogena.

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